La bozza del Piano
Ieri il Ministero dell’Economia, ha inviato la bozza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ai partiti di maggioranza in vista dell’approvazione nel Consiglio dei Ministri.
Il PNRR è il programma di investimenti che l’Italia deve presentare alla Commissione europea nell’ambito del Next Generation EU, lo strumento per rispondere alla crisi pandemica provocata dal Covid-19. Il documento è costituito essenzialmente da tre elementi:
- Le Sfide
- Le Missioni
- Le Azioni
Le 4 Sfide del Piano, consistono nel: “Migliorare la resilienza e la capacità di ripresa dell’Italia”, “Ridurre l’impatto sociale ed economico della crisi pandemica”, “Sostenere la transizione verde e digitale”, “Innalzare il potenziale di crescita dell’economia e la creazione di occupazione”.
Le Missioni sono 6: “Digitalizzazione, Innovazione, Competitività”, “Rivoluzione verde”, “Infrastrutture per la mobilità”, “Istruzione, Formazione, Ricerca e Cultura”, “Inclusione e Coesione”, “Salute”.
Le Risorse
Le risorse del dispositivo Next Generation EU ammontano complessivamente a 222,89 miliardi (comprese le risorse FSC già previste).
Oltre che per Missione, i fondi sono ripartiti per Componente. Di seguito quelli più rilevanti:
46,18 miliardi per il Digitale
Da ripartire tra la Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella P.A. (11,45 miliardi), la Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo (26,73 miliardi), per Turismo e Cultura 4.0 (8 miliardi ).
19,72 miliardi per la Sanità digitale
Da ripartire tra l’assistenza di prossimità e telemedicina (7,9 miliardi), Innovazione, Ricerca e digitalizzazione (a cui va una fetta cospicua: 11,82 miliardi).
4,2 miliardi per favorire la realizzazione della Banda larga, del 5G e il monitoraggio satellitare
Il Tesoro intende attingere dal 2021 al 2026 non solo dal Next Generation Eu, ma anche dalle ulteriori risorse disponibili per “Fondi SIE/PON”, “FEARS”, “Programmazione di bilancio 2021-2026” che portano il totale delle risorse disponibili da 222,89 miliardi di euro a 310,60 miliardi di euro.
Complessivamente, quindi, i fondi riservati per le diverse Missioni e che il Tesoro ha previsto nel Recovery plan, ammontano a:
58,95 miliardi di euro per la Digitalizzazione, l’Innovazione, Competitività;
78,79 miliardi per la Rivoluzione verde e Transizione ecologica;
33,14 miliardi per Infrastrutture per una Mobilità sostenibile;
34,04 miliardi per Istruzione e Ricerca;
84,95 miliardi (la cifra più alta) per l’Inclusione e la Coesione;
20,73 miliardi per la Salute (di cui 12,83 miliardi per la sanità digitale).
Con queste risorse addizionali, è stato possibile incrementare, scrive il Tesoro, “gli investimenti di circa 20 miliardi per nuovi progetti in settori importanti, che comprendono la rete ferroviaria veloce, la portualità integrata, il trasporto locale sostenibile, la banda larga e il 5G, il ciclo integrale dei rifiuti, l’infrastrutturazione sociale e sanitaria del Mezzogiorno”.
Di particolare importanza sono gli investimenti in:
Piano Italia 1 Gbit/s per completare il progetto Banda ultra larga
5G negli impianti sportivi pubblici
Cloud e Gaia X
“Riguarda la digitalizzazione e la modernizzazione della PA. In questo ambito, è scritto nel Recovery Plan, lo sviluppo di un cloud nazionale e la effettiva interoperabilità delle banche dati delle PA avviene in parallelo e in sinergia con il progetto Europeo GAIA-X, dove l’Italia intende avere un ruolo di primo piano” – Fonte Keyforbiz.
I Beneficiari
Si legge nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR):
“In quest’ottica, gli incentivi fiscali inseriti nel PNRR sono riservati alle imprese che investono in beni strumentali, materiali ed immateriali, necessari ad un’effettiva trasformazione digitale dei processi produttivi, nonché alle attività di ricerca e sviluppo connesse a questi investimenti. Si prevedono inoltre progetti per sostenere lo sviluppo e l’innovazione del Made in Italy, delle catene del valore e delle filiere industriali strategiche, nonché la crescita dimensionale e l’internazionalizzazione delle imprese, anche attraverso l’utilizzo di strumenti finanziari a leva”.
P.S.: Chi sarà designato alla gestione dei fondi europei? Qual è la Governance? Al momento non vi è alcun riferimento al riguardo