Chi ha ragione? Chi è a favore, chi è contrario, o chi lo Smart Working non lo sopporta? Lasciate che vi diciamo come la pensiamo noi di Treework, il Coworking a Milano in Lambrate/Feltre.
Anche noi, come tutti, abbiamo fronteggiato al meglio che potevamo il periodo di quarantena, con tutto quello che ne è conseguito. Intanto ci ha fatto piacere riscontrare che la nostra Coworking community è rimasta abbastanza compatta, nel momento della difficoltà. Attraversando questo difficile stress-test abbiamo potuto verificare come chi lavora qui al nostro spazio di Coworking non sia meramente un utilizzatore, ma faccia effettivamente parte di un network professionale dove ci si conosce, ci si stima, e ci si viene incontro quando serve. Un adeguato set di servizi IT di supporto, naturalmente, ha fatto la sua parte, e in molti ce lo hanno riconosciuto. Detto questo – che non è affatto scontato – abbiamo capito una serie di cose, che elenchiamo di seguito per maggior chiarezza.
- Il lavoro “Smart” non esiste, in quanto formula prestabilita, esistono modi più smart di altri di lavorare .
- Frequentare un Coworking come il nostro è senz’altro un approccio valido al lavoro, per varie ragioni, che vanno dalla sostenibilità delle condizioni economiche alla possibilità di avere contatti umani e relazioni professionali, di certo utili ad ogni tipo di attività lavorativa .
- Non è detto che un’agenda “mista”, fatta di presenza in azienda, frequentazione di un Coworking, sessioni di lavoro da casa sia un’idea da scartare: per molti sarà la dimensione lavorativa dei prossimi mesi e anni .
- Le aziende sono già in prima linea – lo riscontriamo nei contatti che riceviamo quasi quotidianamente – nel ricercare, per i propri dipendenti, opzioni lavorative più agili di quelle tradizionali: anche su questo fronte pensiamo che i Coworking come il nostro siano un’ottima soluzione .
- Gli aspetti di sicurezza igienico-sanitaria, in uno scenario mondiale tutt’altro che ben identificato e sotto controllo, continueranno ad essere fattori rilevanti, il che toglie definitivamente di scena quegli ambienti lavorativi troppo affollati… (e nessuno ne sentirà la mancanza!).
Il cambio di mentalità che ci è stato imposto, con tutte le difficoltà e i problemi che ha creato, sicuramente porterà a un cambiamento nella cultura del lavoro: su questo non ci sono dubbi.
In tutto questo, siamo convinti che “indietro non si torna”, e sarà importante, per tutto l’ecosistema professionale, adoperarsi alla ricerca di nuovi modi di interpretare il concetto di luogo di lavoro.
Per quanto ci riguarda, abbiamo le idee abbastanza chiare, e – soprattutto – le porte di via Ponte di Legno 7, vicino alla Stazione Lambrate di Milano, ben aperte :-).
Come i nostri coworkers sanno, a febbraio abbiamo festeggiato il primo anno in Rete Cowo®: è stato un crescendo di soddisfazioni che ci ha portato in breve tempo ad ingrandire gli spazi arrivando agli attuali 300mq, tutti attorno al nostro cortile, in zona Lambrate/Feltre. Poi, i mesi difficili, con il lockdown e tutto ciò che sappiamo. Per fortuna, la scelta che abbiamo fatto fin dalla nascita del coworking, ovvero quella di dare ai nostri professionisti la possibilità di connettersi anche da casa al proprio server e lavorare in private cloud, ha permesso ai coworkers di lavorare da remoto h24 con una rete affidabile.